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La ragazza e il cosmonauta

Amici, cercavo una serie di fantascienza e ho trovato una storia d’amore.

È il 2022, ma è anche il 2052. Infatti in questa mini serie di produzione polacca e distribuita da Netflix, di 6 puntate, faremo continui flashback di trent’anni.

Niko (Jędrzei Hycnar) e Bogdan (Andrzej Chyra e Jakub Sasak, rispettivamente gli attori nelle linee temporali del 2052 e 2022) si contendono il posto per una missione nello spazio. Nel frattempo fanno conoscenza di una bella ma un po’ eccentrica ragazza, Marta(Magdalena Cielecka per l’anno 2052, Vanessa Aleksander per l’anno 2022).

Entrambi i nostri due astronauti si innamoreranno di lei, ovviamente! Iniziando questo triangolo amoroso che finirà nel momento in cui Niko verrà scelto per la missione. Qualcosa va storto, ma ahimè non sapremo mai cosa perché a quanto pare è un aspetto al quale gli autori non hanno dato importanza. Già!

Comunque, questo incidente interrompe le comunicazioni. Credendo Niko giustamente morto, Marta (che inizialmente era più incline a scegliere lo sfortunato Niko) si avvicina sempre più a Bogdan e i due iniziano una storia.

Li troviamo ancora insieme trent’anni dopo, sposati e con una figlia. La loro vita noiosa e un po’ in crisi verrà stravolta quando sulla scena comparirà di nuovo Niko, non invecchiato di un giorno grazie all’ibernazione che ha subìto nell’astronave.       

Il nostro povero disperso si sveglierà in un mondo che non solo è andato avanti ma che vorrà analizzare ogni parte del suo corpo per capire come sia possibile che sia rimasto esattamente come quando è entrato nella navicella.

Si creerà di nuovo quel triangolo amoroso di trent’anni prima, mandando in confusione Marta. Da un lato la sicurezza di un marito che conosce da una quasi una vita , dall’altra il rimpianto di una storia d’amore mai veramente vissuta e che potrebbero rivivere.

Come andrà a finire? Se vi ho messo curiosità andatelo a scoprire. Intanto vi lascio con una frase che Marta dirà spesso “E’ soltanto l’inizio, ma gli inizi sono i migliori”.

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