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Bif&st 2024: “La seconda vita”

La seconda vita”, è il film d’apertura del Concorso ItaliaFilmFest/Nuovo cinema italiano del BiF&st – Bari International Film Festival.  

Film diretto da Vito Palmieri, racconta la storia di Anna (Marianna Fontana), una giovane donna che nasconde un passato terribile. Quando si trasferisce in un piccolo paesino di provincia, Anna riscopre nella piccola comunità locale una routine quotidiana: inizia a lavorare, passeggia libera per i vicoli, fa nuove conoscenze, come Antonio (Giovanni Anzaldo), uomo introverso, ma molto dolce, a cui si lega sentimentalmente.

 

Poco più che trentenne, Anna ha già pagato per il reato che ha compiuto poco più che adolescente, ma il giudizio vive al di là della sentenza, sia nei suoi occhi, sia in quelli della gente. Non riesce nemmeno a trovare la forza di incontrare di nuovo sua madre, nonostante il percorso di giustizia riparativa che sta portando avanti da anni insieme ai mediatori penali. È così che si trasferisce in una piccola città dove trova lavoro come bibliotecaria. Tuttavia, Marco (Lorenzo Gioielli), il direttore che l’ha assunta, appare da sùbito fin troppo premuroso nei suoi riguardi: ha intuito il peso del suo passato scomodo e cerca di manipolarla, promettendole di mantenere il suo segreto. Almeno fino a quando Anna non incontra Antonio. 

Marco, insofferente alla loro frequentazione, finisce per rivelare tutto ad Antonio e al resto della comunità. In un attimo il passato torna a bussare alla porta di Anna, ma questa volta la donna troverà la forza di affrontarlo e di aprire alla sua seconda vita. 

 

 

Spiega Vito Palmieri La seconda vita è un film che racconta un percorso interiore alla scoperta di sé e della propria anima, uno scrigno di luci e ombre, di tentativi, di continue inesperienze e di profonda tenerezza. La protagonista, Anna, è ancora una giovane donna, ma il suo tempo si è fermato quando era

poco più che adolescente, lei stessa è stata causa di un evento drammatico che le ha stravolto la vita e ora deve affrontare una nuova fase: riconciliarsi con la società, con sua madre e, soprattutto, con sé stessa, attraverso un percorso di riparazione. Così come tutta la troupe e il cast, che ha visto anche la presenza di persone detenute e mediatori penali tra le figurazioni, è stata accolta con calore nei territori dove abbiamo girato: un’esperienza di rinascita collettiva, che per me dà a La Seconda vita un senso pieno”.

Prodotto da Ivan Olgiati e Chiara Galloni, con il sostegno di Regione Emilia-Romagna attraverso Emilia-Romagna Film Commission, Comune di Peccioli, Belvedere spa.

qui Trailer del film

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