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10 anni senza Freak

Sono passati 10 anni da quel 12 Febbraio del 2014, il girono in cui ci lasciò Roberto “Freak” Antoni.

Nell’ecosistema della musica italiana, pochi nomi risuonano con la stessa aura di ribellione e irriverenza come quello di “Freak” Antoni e la sua band, gli Skiantos.

Conosciuti per il loro approccio scanzonato e provocatorio al punk rock, gli Skiantos hanno lasciato un’impronta indelebile sulla scena musicale italiana dagli anni ’70 fino ai giorni nostri.

Il loro viaggio musicale e non, iniziò a Bologna nel 1975.

Un gruppo di giovani musicisti decise di unirsi per dare vita a un progetto che sarebbe diventato sinonimo di anarchia sonora e demenziale.

Freak Antoni, il frontman della band, si distinse fin da subito per la sua voce graffiante e per la sua presenza scenica eccentrica.

La band bolognese ha contribuito in modo significativo, a definire il suono del punk italiano.

Mescolando elementi di rock, ska e perfino musica popolare italiana, hanno creato una miscela esplosiva di energia e caos.

Canzoni come Mi Piaccion Le SbarbineSono Un Ribelle Mamma, Kinotto ed Eptadone diventarono inni generazionali, per una gioventù che era in cerca di espressione e ribellione.

Ma gli Skiantos non erano solo una band, erano un’esperienza teatrale.

I loro concerti erano spettacoli surreali, con Antoni che si lanciava in performance stravaganti e faceva nascere interazioni bizzarre con il pubblico.

Ogni loro concerto, era un’immersione nel mondo dell’assurdo e dell’imprevedibile.

Nonostante abbiano goduto di un successo di culto, piuttosto che di mainstream, il loro impatto sulla scena musicale italiana è innegabile ancora oggi.

Nonostante abbiano attraversato lunghi periodi di pausa e cambi di formazione, gli Skiantos sono rimasti attivi nel corso degli anni, continuando a pubblicare album e a esibirsi dal vivo.

Il loro ultimo lavoro, Dio Ci Deve Delle Spiegazioni, è uscito nel 2009.

In un’epoca in cui la musica è spesso dominata da tendenze definibili “commerciali”, gli Skiantos rappresentano un faro di anarchia e libertà creativa.

Tra le tante cose lasciate da Freak Antoni, i suoi libri.

Se passate da Bologna, fate un salto a vedere il monumento che la sua città gli ha dedicato.

Nel 2018, nel Parco Del Cavaticcio, è stata inaugurata una statua che raffigura Freak Antoni seduto su un water legato a un razzo diretto in cielo.

 

 

 

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