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Grammy Awards 2023: Beyoncé si, Maneskin no.

Come da tradizione, si è tenuta a Los Angeles nella notte italiana, la 65° edizione dei Grammy Awards.

Per la musica sono considerati al pari del premio Oscar e quest’anno non sono mancate le sorprese.

Anche se non si è aggiudicata il premio più importante, quello per l’Album Dell’anno (vinto da Harry Styles con “Harry’s House”), Beyoncé è entrata nella storia della manifestazione diventando l’artista più premiata di sempre.

A lei è andato il “Best RB Song” per “Cuff It”, con questo sono ben 32 i Grammy conquistati in carriera dall’artista texana, 22 da solista (sono ben 4 i riconoscimenti ricevuti nella serata su 9 nomination), a 31 si era fermato il direttore d’orchestra Georg Solti (scomparso nel 1997).

C’era grande attesa anche per gli italiani Maneskin, candidati nella sezione “Best New Artist”, il premio però se lo è aggiudicato Samara Joy, cantante jazz di 23 anni che nella serata si è portata a casa anche il “grammofono” per la categoria Best Jazz Vocal Album”.

Per loro è stata comunque una bella esperienza, sono entrati dalla porta principale di quella che viene considerata a tutti gli effetti, la manifestazione musicale più importante al mondo.

Detto del premio per “Album Of The Year” vinto da Harry Styles, altri premi sono arrivati per Bonnie Raitt (scomparsa dai radar del nostro paese) che con “Just Like That” si è portata a casa l’importante premio per la “Song Of The Year”, ad Adele è andato il Grammy nella categoria “Best Pop Solo Performance”  grazie a “Easy On Me” e a Lizzo con “About Damn Time” il “Record Of The Year”.

La lista dei premiati è come sempre molto lunga, sono molteplici le categorie prese in esame, anche Michael Bublé si è portato a casa un grammofono d’oro, il suo “Higher” ha vinto come “Best Traditional Pop Vocal Album”.

Un premio se lo è aggiudicato anche Ozzy Osbourne che con il suo “Patient Number 9” ha visto il “Best Rock Album”.

Alla manifestazione si è rivista anche Madonna, che vestita di nero con tanto di frustino ha lanciato la performance di Sam Smith e Kim Petras, la prima artista transgender a vincere un Grammy grazie a “Unholy” proprio cantata in coppia con l’artista britannico nella categoria Best Pop Duo/Group Performance.

La Regina del Pop ha ringraziato tutti i suoi compagni ribelli per aver “fatto nascere un nuovo percorso e per essersi presi la responsabilità di tutto questo”.

Tanti gli artisti presenti alla lunga serata, tra loro Mary J. Blige, Shania Twain, Chris Martin, Jay-Z e Kendrick Lamar e tante anche le performance che si sono susseguite sul palco, tra le più toccanti quella di Stevie Wonder, 72 anni, che si è esibito con la coreografia firmata dai WanMor in “The Way You Do the Things You Do” dei Temptations (i quattro figli di Wayna Morris dei Boyz II Men), poi sulle note di “Tears Of A Clown” è salito anche Smokey Robinson che con lui scrisse la canzone nel 1967.

A chiudere l’esibizione Chris Stapleton, la star del country arrivato sulle note di “Higher Ground”.

Chiusa questa edizione, già si pensa a quella del prossimo anno, quali saranno i protagonisti?

Appuntamento al 2024 per conoscerli.

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