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“Together we rise” dei Trame

Together We Rise dei Trame è un viaggio sonoro che combina post-rock, elettronica e ambient, conducendo l’ascoltatore attraverso una narrazione musicale che esplora la collettività e la resilienza. Ogni traccia è un tassello che contribuisce alla costruzione di un racconto complesso ma coinvolgente, dove la forza dell’unione e la capacità di superare le avversità emergono con una chiarezza emozionale.

I Trame, composta da Andrea D’Amico aka Mozo (pianoforte e sintetizzatori) e Gianluca Catalani (batteria e drum machine), con la loro capacità di raccontare attraverso suoni e atmosfere, riescono a portare l’ascoltatore in profondità, stimolandolo a riflettere sulla forza delle connessioni umane e sulla resilienza di fronte alle avversità. 

Nel complesso, Together We Rise è un’opera che riesce a intrecciare vari generi con una naturalezza sorprendente, offrendo un viaggio musicale che attraversa momenti di intimità e grande intensità.

L’album si apre con Are Here, un brano che prepara il terreno per il viaggio che segue. Le sue sonorità eteree e meditativamente lente evocano un senso di esplorazione temporale, quasi un preludio che invita l’ascoltatore a fermarsi e riflettere. Questo tema di introspezione continua in Letters, che parte delicata e malinconica per poi crescere gradualmente in intensità. La progressione musicale rispecchia un accumulo emotivo che esplode verso la fine, rappresentando una tensione che si fa via via più palpabile.

Il cuore dell’album è rappresentato dall’omonima traccia Together We Rise, un vero e proprio inno alla solidarietà. Questo brano incarna la filosofia alla base del disco: la forza dell’unione di fronte alle sfide. Le sonorità qui si fanno più decise e piene, un crescendo che incita a resistere e a trovare coraggio nella connessione con gli altri.

Il viaggio prosegue con Northern Lights, una traccia che cattura l’atmosfera rarefatta e la meraviglia naturale delle luci del Nord. La musica cresce lentamente, rispecchiando il fenomeno dell’aurora boreale, con suoni che si intrecciano in modo armonioso e creano un’esperienza visiva e sonora insieme. Questo senso di leggerezza si intensifica con Plumes, che grazie alle sue influenze elettroniche richiama lo stile berlinese, fondendo una sensazione di sospensione e leggerezza con l’energia del beat elettronico.

Brother Auto Million introduce invece una complessità più marcata, con un sound che esplora le dinamiche umane e il desiderio di grandezza. Il brano gioca con i contrasti, portando l’ascoltatore a interrogarsi sulla natura dei legami e sulle aspirazioni personali. Da qui, l’album si sposta verso territori più oscuri con The Light, The Dark and The Dusty, dove la scelta strumentale del Buchla sintetizzatore crea un’atmosfera ipnotica, giocando sulla dualità di luce e oscurità. Questa dualità si manifesta anche nella progressione sonora, che diventa sempre più cupa man mano che il brano avanza.

A chiudere il disco troviamo Flames, una traccia densa e avvolgente che trasporta l’ascoltatore in un universo dark ambient, dove il drone sound crea una sensazione di angoscia e mistero. Qui, l’atmosfera si fa opprimente, come se fossimo immersi in un paesaggio post-apocalittico, lasciando una forte sensazione di inquietudine.

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