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Bud Spencer Blues Explosion live al Monk

di Camillo Alberini
Da troppo tempo volevo vedere dal vivo questa band, il sold out al Monk per la data finale del Next Big Tour 2023 è stato decisamente il giusto appuntamento col destino.
Me ne sono accorto già in apertura, con la pioggia di violenti sedicesimi disco/futuristici di Hey Boy Hey Girl, cover dei Chemical Brothers, perfetta per entrare subito prepotentemente in partita.
Il finale del pezzo è una degenerazione caotica ma sublime (soluzione che verrà usata più volte nel set), dal cui frastuono l’unico suono superstite è il ticchettìo ritmico dell’intro di Giocattoli. Il blues e l’improvvisazione diventano ora protagonisti, così dopo un finale stavolta secco si prosegue con E tu?, brano che fa pensare prima ai Black Keys poi agli Audioslave… in chiave ultramoderna.
È un contrasto, quello tra origini e modernità, evidente già solo osservando il set di batteria: una Ludwig Vistalite anni 70 implementata con pad, multipad e sintetizzatori elettronici. In questo senso Cesare Petulicchio mi ha stupito, in quanto non svolge un ruolo da gregario ritmico, come di solito accade ai batteristi in questo genere di duo. E come a maggior ragione verrebbe da aspettarsi se il cantante e chitarrista è Adriano Viterbini, con la sua infinita mole di argomentazioni e sperimentazioni sonore.
Nei BSBE anche il batterista contribuisce alla ricerca e al disegno del suono.
Stranidei ne è la riprova, col suo poliritmo incessante, rullante ricercato, campane, sample di basso lanciati nel mentre dallo stesso Cesare.
Lo slow psichedelico della vecchia Hamburger è perfetto per staccare un attimo, ma già dal finale si risale di decibel e intensità.
Miku è coinvolgente, ritmata, poi si sfocia in un blues velocissimo, tirato e feroce… i nostri sono ora al massimo della performance.
Il pubblico è rapito, si nota la presenza di molti addetti ai lavori, alcuni dei quali volti noti del panorama musicale romano.
È una serata top della scena.
Chi è nella musica sa quanto sia sempre più difficile raggiungere soddisfazioni di questo tipo. Siamo in ambito underground, lontani anni luce dalle ribalte usa e getta dei talent.
Dietro c’è un lavoro immenso, è un successo solido e meritato, da esportare oltre i confini con estrema fierezza. Avanti così.
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