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Blue reunion al Palazzo dello Sport

Ultimamente la parola d’ordine nel mondo della musica mainstream sembra essere solo una: reunion.
Nel caso dei Blue la reunion è stata supportata fortemente dai numeri, il concerto di Domenica sera al Palazzo dello Sport di Roma era sold out già da un anno, una vita rispetto alla velocità con cui ci si muove al giorno d’oggi. La cosa ancora più interessante era la composizione del pubblico, ci si poteva aspettare una decisa e alta percentuale femminile verso gli ‘anta’, invece c’erano (anche) tante giovanissime e giovanissimi. ‘La grande festa’ è stata la definizione più azzeccata che si potesse scegliere, perché questo è stato, una serata leggera e allegra dove i Blue, che non smettevano di ammiccare qua e là come si usa fare quando si fa parte di una boy band promettendo amore a tutte/i, hanno sostenuto uno show assolutamente in linea con la loro età, senza troppe coreografie e con tanta voce, supportati da una nutrita ed energica band.
Dopo ulteriori dediche alle fan italiane, sia live che in video, durante uno dei brani sul fondo del palco si sono alternate proiezioni di foto personali e familiari per ognuno dei componenti della band che ora ‘tiene famiglia’, quindi non più single e disponibile per chiunque come si usava far credere venti anni fa (almeno sullo schermo), ah, c’est la vie! Oltre al racconto di vita, durante sorry seems to be the hardest word e signed sealed delivered, sono state ricordate le preziosissime collaborazioni che hanno avuto la fortuna di fare con Elton John e Stevie Wonder. Le dichiarazioni d’amore per l’Italia proseguono, la loro versione peninsulare di Breathe easy, A chi mi dice, adattata in italiano da Tiziano Ferro, è stato un altro successo non da poco per cui essere grati, non solo alla pasta. Anche se Lee Ryan si è spinto un po’ oltre e spero che qualcuno lo fermi, visto che quando ha chiesto in quale città italiana valesse la pena venire a vivere (attualmente risiede in Spagna), il pubblico (che ve possino 🙂 ) gli ha fatto credere che Roma sia il posto migliore. Poi spiegateglielo voi quando rimane fermo un’ora sulla tangenziale perché!
Scherzi e battute a parte, l’unica cosa vera è che il fiato non manca assolutamente a Duncan James, Lee Ryan, Simone Webbe e Antony Costa, e questa reunion chissà, potrà essere solo nostalgia o l’avvio di altri progetti in età matura, le doti di certo non gli mancano.
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