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39 anni di We are the world

Nel corso della storia, la musica ha dimostrato di avere un potere unico nel unire le persone e nel veicolare messaggi di speranza e cambiamento.

Uno degli esempi più iconici di questo fenomeno è USA for Africa, un’iniziativa benefica nata negli anni ’80 per affrontare la crisi umanitaria in Africa.

Nel 1984, la carestia nel continente africano stava raggiungendo proporzioni catastrofiche, con milioni di persone in pericolo di morire di fame.

Per rispondere a questa emergenza, un gruppo di musicisti e artisti di grande fama britannici guidati da Bob Geldof e Midge Ure diede vita in Gran Bretagna al progetto Band Aid e alla canzone Do They Know It’s Christmas?.

Pochi mesi dopo, arrivò la risposta statunitense, anche in questo caso lo scopo era unire le forze per creare una canzone destinata a raccogliere fondi per l’assistenza umanitaria.

La canzone, intitolata We Are The World, fu scritta da Michael Jackson e Lionel Richie e prodotta da Quincy Jones.

La registrazione della canzone coinvolse alcuni tra i più grandi artisti musicali dell’epoca.

Da Michael Jackson e Lionel Richie a Bruce Springsteen, Stevie Wonder, Bob Dylan e molti altri.

L’obiettivo era creare un inno che non solo sensibilizzasse il pubblico sulla crisi in Africa, ma che anche ispirasse azioni concrete per fornire assistenza umanitaria.

La registrazione di We Are The World venne fatta il 28 Gennaio 1985, presso gli studi della A&M Records a Hollywood.

Finita le cerimonia degli American Music Awards, i 45 artisti coinvolti nel progetto si misero a lavorare insieme, ciascuno contribuendo con la propria voce unica.

Il risultato fu un’opera che andava oltre il semplice assemblaggio di talenti, ma rappresentava un vero e proprio atto di solidarietà globale.

La canzone venne pubblicata il 7 Marzo 1985 e divenne rapidamente un successo mondiale.

Raggiunse la vetta delle classifiche in numerosi paesi e vinse diversi premi, tra cui il Grammy Award come Record Of The Year.

Il suo successo commerciale, tuttavia, fu solo una parte dell’impatto che ebbe.

La raccolta fondi generata dalla vendita della canzone e dell’album, insieme agli eventi correlati, ha contribuito a raccogliere oltre 63 milioni di dollari per l’assistenza umanitaria in Africa.

Fondi che sono stati utilizzati per fornire cibo, cure mediche e supporto alle comunità colpite dalla carestia.

Nel corso degli anni, sono state realizzate diverse versioni della canzone per affrontare nuove crisi umanitarie, dimostrando la resilienza e la rilevanza continua del messaggio di solidarietà.

Da oggi (29 Gennaio) su Netflix, potrete vedere The Greatest Night in Pop (We Are the World).

Con la regia affidata a Bao Nguyen, il documentario racconta, grazie a materiali d’archivio e a interviste inedite ai protagonisti, tutto quello che accadde quella notte.

Tutto partì, dall’idea di Harry Belafonte che nel 1985 chiese a Lionel Richie di scrivere una canzone.

Anche questa serviva per raccogliere fondi da devolvere in beneficienza a sostegno della popolazione etiope, in quel periodo stravolta da una profonda carestia.

Sono tanti gli artisti che hanno contribuito alla realizzazione di questo documentario, vi consiglio di non perdervelo.

USA For Africa e We Are The World rappresentano un esempio tangibile di come la musica possa essere una forza positiva nella promozione della solidarietà e nell’affrontare le sfide globali.

La collaborazione straordinaria di artisti di fama mondiale ha dimostrato che quando le persone si uniscono per una causa nobile, possono fare la differenza.

 

 

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