“Che la testa ti sia lieve” è un titolo che non la manda a dire o che comunque sa come prendersi gioco dei nuovi adepti di questa società. E loro, i Rough Enough, ovvero Fabiano Gulisano e Raffaele Auteri, hanno saputo ancora una volta unire al rock un potere crossover decisamente americano senza però perdere un piglio indie, urlato e rabbioso, estetico di un glam che ci piace e che unisce il futuro ai nostalgici. Disco che non doveva mancare nelle nostre righe decisamente rock…

Noi parliamo sempre di “rock” soprattutto pensando al modo di concepire e di vivere dentro il suono e dentro le scritture. Capito questo, capito di dover andare oltre il semplice genere, allora questo è un gran disco di rock o sbaglio?
Ovviamente sì, suona molto bene. Siamo di parte?

Dunque non so il rock, ma di sicuro il punk non è morto… cosa ne dite?
Punk è un atteggiamento, un modo di affrontare la vita e sentirsi in pace con se stessi.

Secondo voi perché ancora oggi la differenza, le minorità, le anomalie… significano ancora emarginazione?
Nature vs nurture? Il fatto che il tempo scorra non è direttamente proporzionale ad un miglioramento sociale ed i nostri comportamenti, il nostro modo di relazionarci e di giudicare, sono relativi alla cultura, agli apprendimenti, al comportamento etologico, alle contingenze, al caso…


E l’evoluzione dell’uomo dove passa e anzi dove punta?

Homo sapiens… e poi abbiamo iniziato a delegare i cambiamenti all’esterno, alle tecnologie, alla medicina, alla cultura? Ma la cultura non è espressione di un’evoluzione, è una storia, quello che ne deriva è orientato e progressivo solo in termini contingenti e relativi.

Non so dove “l’evoluzione” umana si sta dirigendo. Come scrive Gould: la selezione naturale riguarda solo “l’adattamento a cambiamenti riguardanti un ambiente locale”, tutto quel che appare come progresso è definito da uno sguardo contingente.

Posso dire che agli errori troviamo una motivazione solo dopo aver approfondito il contesto, evitando giudizi. Gli errori sono segni di contesti che cambiano.

All’origine come fa questo disco che non pensa ai computer? E l’elettronica per voi?

Il disco “non pensa” esplicitamente ai computer, forse perché siamo cresciuti con il grunge, con l’alternative, con il punk rock.

Non rinneghiamo assolutamente l’elettronica, anzi! D’altronde alcuni degli strumenti che usiamo anche dal vivo sono dispositivi elettronici. Se parliamo di digitale vs analogico, le due cose si incontrano benissimo pure in fase di registrazione, ecco non abbiamo una visione dicotomica: che ben vengano entrambi all’occorrenza.  

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