Un anno dopo la consacrazione al Festival della Canzone Italiana, Ermal Meta si presenta all’Auditorium Parco della Musica di Roma come uno dei migliori e, senza dubbio più seguiti, artisti emergenti del panorama musicale nazionale.
La forza di questo artista sta nell’arrivare alla mente e al cuore di chi l’ascolta. Le sue ritmiche sorprendono per orecchiabilità e linearità, accordate a una voce timida ma potente e a testi sempre soppesati.

Ermal MetaLa splendida acustica della Sala Santa Cecilia, scelta più che mai adeguata del direttore artistico Luca Barbarossa (presente in prima fila al concerto, ndr), esalta le doti canore dell’artista albanese e gli archi degli GnuQuartet che lo accompagnano.
Raffaele Rebaudengo (viola), Francesca Rapetti (flauto), Roberto Izzo (violino) e Stefano Cabrera (violoncello) danno vita insieme ad Ermal Meta ad uno spettacolo che va oltre l’arrangiamento classico acustico di un concerto, animando le storie raccontate dal cantautore  con colori inaspettati e donando un vestito raffinato alle ben note ballate orientate al rock moderno.

Ermal Meta è tutto nelle sue canzoni: di strofa in strofa, neppure troppo tra le righe,  emerge la storia di una vita tanto combattuta quanto vissuta ed amata. E questo amore traspare tutto nel sorriso sornione di un timido ragazzo arrivato in Italia nel periodo più nero della cultura nazionale.
Guerre, amore, odio, città lontane e violente realtà vicine sono il focus dei suoi testi.
Fabrizio Moro, Antonello Venditti, J-Ax, Elisa i compagni d’avventure.

Vietato morire è il motto.
Ricordare di disobbedire è il moto.

Ermal MetaSi potrebbe descrivere prendendo in prestito una frase del libro L’eleganza del riccio:
«Fuori il mondo ruggisce o si addormenta, scoppiano le guerre, gli uomini vivono e muoiono, alcune nazioni periscono, altre, che verranno presto inghiottite, sorgono, e in tutto questo rumore e questo furore, in queste esplosioni e risacche, mentre il mondo avanza, si infiamma, si strazia e rinasce, si agita la vita umana»

In una vita fatta di salti nel vuoto, primi grandi successi, testi d’autore, la ricetta per il successo è servita. E il mondo si rialza col sorriso di un bambino. Perché in fondo tutto va oltre le nostre stupide quotidiane guerre.

 

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