Il 4 Febbraio è uscito il loro nuovo album, L’Ultimo dei Nobraino e ieri l’eclettica band di Riccione (non in formazione completa) ha regalato un mini live ai fan romani presso la Feltrinelli di via Appia Nuova, con annessa anche un’insolita intervista, dove non si sono poste le solite domande sul disco (perché quella copertina, perché la scelta di quel titolo, il significato di quel brano) anche perché “l’artista che parla molto della sua opera, fa un’opera che non ha nulla da dire”.

E così sono stati posti alla riflessione/commento…gogna di Kruger dei segnalibro con delle frasi che hanno segnato la vita di chi le ha scritte (come in fondo fanno anche le loro canzoni).

–    “Genio è l’uomo capace di dire cose profonde in modo semplice”Bukowski
Citazione che il buon Kruger condivide, anche se ci ricorda che lo stesso Bukowski ha detto anche:

–    Ehi, hai il colletto sporco di m***a
–    Ma non è m***a, è pomodoro!
–    Beh hai la faccia di uno che lecca più c**i che piatti.

La pungente lingua di Kruger non delude mai!

–    “Molte persone credono di pensare, ma in realtà stanno sono riorganizzando i loro pregiudizi”.
Lui non è così pessimista nei confronti delle persone, anche se le loro canzoni qualche anno fa sarebbero state censurate. La cosa vi meraviglia? Beh, meravigliatevi ancor più, perché lo sono anche oggi: in tv dovevano fare il brano Jacques Pérvert, ma siccome il brano parla di una ragazza che vuole sodomizzare il compagno con una scarpa… censured!

–    “La fantasia è la figlia diletta della libertà”.
Con questa parola, libertà, Kruger ha litigato tanto tempo fa. Tutta questa smania di libertà lo irrita. Lui è decisamente più motivato se ci sono dei paletti, delle costrizioni. “se viene tolto tutto, a cosa si deve reagire?”

–    “Dove c’è musica, non può esserci cattiveria”.
…ma non è neanche detto che dove ci sia musica o qualsiasi altra forma di arte ci siano sempre e solo gioia, doni e felicità. Possono esserci anche momenti di tensione e di violenza.

I brani che in questo piovoso pomeriggio ci hanno presentato sono:

–    Esca Viva

–    Lo Scrittore

–    Luce

–    Bigamionista

–    Via Zamboni

–    Un’Altra Ancora

–    Jacquès Pérvert

–    Miché

Artefice dei testi è Kruger: non va alla ricerca di una scena, s’imbatte in una determinata situazione e cerca di descriverla al suo meglio. Sta a noi ascoltatori trovarvi una morale, un significato, un qualcosa che resti dentro.

Come un fotografo, si guarda intorno, cattura una scena, cogliendo gli elementi per una composizione armoniosa, seguendo delle regole imparate in maniera empirica scrivendo le canzoni. Quello che poi rappresenta per ogni persona è un fatto puramente soggettivo. Se non si fosse capito, i Nobraino non vanno molto d’accordo con la “generalizzazione”. Si definiscono infatti onirici.

Il termine “onirico” rievoca in ognuno di noi cose diverse. Volendo dare un valore aggiuntivo a tale definizione, si può dire che sono onirici in quanto hanno la capacità e la voglia di cambiare continuamente ruolo: vogliono essere in continuo mutamento.

E ciò, forse, si lega anche alla scelta di tagliarsi la barba (come un ragazzo del pubblico ha chiesto): Kruger non è il cantante con la barba.
Il “genere Nobraino” è inclassificabile (e ben venga chi li accusa di eclettismo): quindi perché si dovrebbe dare un’etichetta ai loro componenti?

Per saperne di più di questi favolosi ragazzi e sui prossimi eventi della Feltrinelli:

https://www.facebook.com/nobraino?ref=ts&fref=ts

http://www.lafeltrinelli.it/fcom/it/home/pages/puntivendita/eventi/Eventi-Home.html

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