Introspezioni di chitarra acustica. E solo di chitarra acustica. Niente altro. Eppure su 100 DECIBEL parliamo di Rock e di tanta musica suonata a 100 DECIBEL… eppure oggi fermiamo un attimo la corsa e seguiamo il consiglia di Krishna Biswas che ho conosciuto da questo singolo che troviamo in rete in una splendida clip con l’artista Fresnopesciacalli: “Respira”. Brano assolutamente evasivo di sensazioni che apre l’ascolto di un disco altrettanto visionario, emozionante, irrequieto per alcuni aspetti, nevrotico in alcune parte, riflessivo e morbido di pennellate. Compositore, chitarrista fingerstyle, pubblica “Panir”, 15 tracce di sola chitarra acustica e un lungo compendio per seguirne l’ascolto. Il tutto, appena giunto in redazione, in uno meraviglioso digipack 3 ante di una grafica e di una carte preziosa. Segno artigianale della RadiciMusic come sempre accade con le sue produzioni. Krishna Biswas promette di regalare visioni. Oltre non so andare… so solo dirvi che “Panir” è un disco difficile, senza struttura nella forma di quella che non è più canzone, ma di un suono che si dipana in armonie e melodie, come una storia scritta a penna, un tratto unico, senza mai staccare la mano dal foglio. Ascoltatelo…

Una sola chitarra acustica. La prima domanda forse stupida che mi viene è: non è limitante? Ovvero: ad un certo punto non ti serve altro, non ti servono altri suoni, non ti servono altre dinamiche o altri dialoghi musicali?
Salve a tutti i lettori di 100 Decibel; la mia attenzione va a ciò che provo a fare con la massima coerenza e cura possibile. Come qualunque prodotto dell’ingegno umano ha dei limiti che ne determinano la differenza da altri oggetti.

Hai diviso le suite di “Panir” in 4 brani. Due lenti e due molto energici. Come mai questa catalogazione assai rigida?
La suddivisione è figlia di un gioco geometrico più ideale che empirico; in effetti viene anche tradito poichè lo schema non viene rispettato in modo pedissequo; per chi ascolta con cura emerge con evidenza.

Dunque mi viene da pensare: hai scritto il disco con premeditazione?
Il disco è emerso dalla pratica quotidiana e dal contatto con lo strumento nei momenti di ricerca. Progressivamente hanno preso forma delle idee e di conseguenza l’organismo finale.

E come mai 5 brano restano “esterni” alle suite? Perché inserirli in quello che poteva essere a tutti gli effetti un concept album?
Perchè sono imperfetto.

Che poi proprio su uno di questi, “Respira”, hai deciso di realizzare il video di lancio con l’artista Fresnopesciacalli. Come mai questa scelta e come mai questo video apparentemente lontano da tutto il tuo mondo?
Il brano Respira è quello a cui sono più legato poichè sancisce a mio avviso l’inizio dell’esplorazione di una nuovo territorio di ricerca personale.

Parliamo di tecnica ti va? Quanta tecnica c’è in “Panir”?
La tecnica sufficiente per esprimere il mio movente artistico, dacchè è solo un mezzo e non un fine come tutti sanno.

Che poi lo sai che la maggior parte di noi non sarà capace di capirla e di apprezzarla?
Non credo sia un particolare problema poichè non è un movente che mi appartiene quello dell’esibizionismo tecnico; quando vado a sentire un concerto per flauto non mi concentro ad esempio sulle capacità tecniche, che lascio agli addetti ai lavori, bensì sul messaggio artistico dell’esecutore.

E dunque per chiudere uno sguardo alla canzone che per primo denuncio essere assai meno culturale della tua. Il tuo personale commento?
Non mi sento di esprimere commenti generici e superficiali in merito.Credo che ogni artista abbia una storia a sè indipendentemente dalla vicinanza alla mia relativa comprensione e magnitudo; ne rispetto a priori l’implicazione e l’esposizione.

Comments

comments