Gli Everqueen elettrizzano Stazione Birra con il nuovo straordinario vocalist Daniele Sanna. Daniele Crescenzi Mag 29, 2013 LIVE REPORT “Ve lo giuro su mio figlio! E’ il suo primo live con noi… abbiamo fatto solo tre prove insieme.. e questo è il suo primo live!”. Non eravamo convinti, lui lo aveva detto pubblicamente durante il concerto, ma noi volevamo essere sicuri e glielo abbiamo chiesto dopo il live da parte. Ma Andrea Scacco, tastierista storico degli Everqueen, ce lo giura! Daniele Sanna l’altra sera, lo scorso 25 maggio, a Stazione Birra era al suo primo live con gli Everqueen. Nessuno voleva crederci, noi per primi. Era impossibile credere che quello spettacolare animale da palcoscenico che ha saputo elettrizzare nel vero senso della parola la platea di Stazione Birra era al suo primo live, dopo solo tre prove con il gruppo. Integrato perfettamente con la band, padrone della scena, disinvolto, empatico, scatenato, dannatamente bravo… un Freddy Mercury con una sua personalità. Daniele non “scimmiotta” Freddy come fanno molte tribute band dei Queen. Non ha bisogno di farsi crescere i baffi, vestirsi come Freddy Mercury e fare le movenze del più grande mito del rock mai esistito. Non ha bisogno di tutto questo… ha una sua personalità. Incredibilmente invadente, tanto da rimanerne folgorati. Gli Everqueen da dieci anni rappresentano, insieme agli Innuendo, sicuramente la miglior tribute band in circolazione a Roma. Dal maggio del 2003, gli EverQueen riproducono fedelmente e con passione le magiche note del quartetto inglese, con l’utilizzo di suoni e armonie perfettamente riprodotte. Il 15 giugno prossimo al Roadhouse di Nemi terranno una grande festa per il loro decennale di attività, con la partecipazione di Jamie Moses (noto chitarrista anglo-americano), che riconosce nella band una carica davvero unica. E non è il solo: Peter Hince (capo assistenti tecnici dei veri Queen dal 1975 al 1986), David Richards (produttore dei Queen da A Kind of Magic in poi) e Reinhold Mack (produttore ed ingegnere del suono, nonché intimo amico di Freddie Mercury), hanno tutti speso parole di lode per questa straordinaria band e in molte occasioni hanno collaborato nella realizzazione di alcuni progetti insieme alla band. Per scelta artistica, gli EverQueen tengono fede alla loro storia, riproducendo fedelmente i brani epici dei Queen, senza però spostare l’attenzione del pubblico su cambi di abito, costumi o affini, semplicemente perché credono fermamente che riprodurre il carisma, la sfrontatezza, l’esuberanza del Leader Freddie Mercury, sia impresa ardua e impossibile. Ed è questo che li rende grandi: non hanno bisogno di “copiare” sono originali e nello stresso tempo trascinatori. Daniele Sanna, abbiamo detto che è un trascinatore alla maniera di Freddy, ma ci mette del suo, perché ha un grande carisma, ed una grande simpatia.. Ha una voce straordinaria, che non perde da inizio a fine concerto. Gli Everqueen hanno saputo dare vita ad uno spettacolo talmente bello che è difficile commentarlo. Possiamo solo dire che hanno mantenuto fede alla loro notorietà. Si capisce perché sono così apprezzati. Partono subito con una loro versione di Will We Rock You come intro del concerto, un breve accenno e poi sotto con Tie You Mother Down. Già solo questi due pezzi, poi magistralmente eseguita sarebbero bastati per scatenare chiunque. Ma dopo Back Chat chicca di John Deacon, poco celebrata da altre tribute, Daniele Sanna urla alla folla in maniera da grande star che non sono ancora abbastanza caldi. Forse lo vogliono tutto da loro e loro sono pronti a darglielo. E al grido di Daniele “Volete tutto? Allora eccovi tutto!” arriva I Want It All (per l’appunto “Io voglio Tutto!”), pezzo rock tratto da The Miracle, tra i più famosi dei Queen. Ma la serata ancora deve regalare le emozioni, quelle vere. E quando arriva Somebody To Love, sembra davvero che Freddy ci guardi da lassù. Di tutte le canzoni dei Queen, Somebody To Love è forse quella che più di tutte fa sentire lo spirito di Freddy tra di noi… come se egli fosse li presente, a festeggiare con noi. Non sembra passato mai così tanto tempo dalla sua prematura scomparsa, quando ogni tribute band suona questo brano. Daniele lo dice: “Freddy è lassù e ci guarda!”. Poi lascia che alcuni pezzi della canzone siano cantati dal pubblico, interagendo nel classico passaggio vocale tra lui e la gente che canta sotto. Alla fine del brano si dice “onorato di essere stato il loro corista” e fa un inchino di riverenza al pubblico. Uno dietro l’altro scorrono alcuni tra i più celebri successi del gruppo come A Kind Of Magic, The Show Must Go On, Princess Of The Universe e qualche chicca come la bellissima Spread Your Wings dall’album News Of The World del 1978. Arrivano poi alcuni dei pezzi più attesi: I Want To Break Free e Bohemian Rapsody e li sia Daniele che Andrea che oltre ad essere tastierista è anche corista del gruppo, danno prova di grande sinergia tra di loro soprattutto durante il segmento stile operetta che va da 3’04” al 4’08” tempo durante il quale le voci dei membri della band si alternano continuamente creando un ottimo effetto unito al suono del pianoforte. Bohemian Rapsody è un capolavoro assoluto, gli EverQueen riescono ad interpretarla con la massima intensità possibile, e con il massimo rispetto per questo straordinario pezzo. Il clima che si crea successivamente dopo Bohemian Rapsody è assolutamento quello giusto per fare di Stazione Birra una versione mini del Wembley Stadium. Daniele urla al pubblico: “Qui non siamo a Wembley, ma lo facciamo diventare Wembley, magari in una forma più piccola”. Lancia il battito di mani ad accogliere Radio Ga Ga gli Everqueen non partono se non sentono il battito di mani giusto… quando la platea è tutta compatta a battere le mani si parte con la straordinaria Radio Ga Ga. Gli EverQueen fanno uno spettacolo nello spettacolo: con gli assoli di chitarra di Valerio “Bryan May” Capodaglio, la verve di Daniele Sanna, sempre pronto a scherza con il pubblico, e un po’ tutto il gruppo formato da straordinari musicisti: Terzio Fiori alla batteria, co-fondatore del gruppo insieme ad Andrea Scacco ed al bassista Vincenzo Ruopolo. Tutti straordinariamente bravi ed affiatati. Sicuramente un grandissimo e straordinario live per una band fantastica a livello di tribute. Ringraziamo anche i The Slaggers, gruppo di spalla che ha aperto la serata dandoci un po’ di carica con una buona dose di sano rockabilly, con i fantastici pezzi Chuck Berry, il “padre” del rock’n’roll, colui da dove tutto è partito, Jailhouse Rock e Rock’n’Roll Music, una versione molto personale di Knockin’On Heaven’s Door, Bitrhday dei Beatles e un pezzo originale scritto da loro che sa molto di prog anni settanta: Un Fiore Nel Deserto. Sicuramente meritevoli. SCALETTA EVERQUEEN: Will We Rock You(Remixed), Tie Your Mother Down, Back Chat, I Want It All, Play The Game, Somebody To Love, Another One Bites the Dust, A Kind Of Magic, Last Horizon( Guitar Solo di Bryan May interpretato da Valerio Capodaglio) Princess Of The Universe, The Show Must Go On, These Are The Days Of Our Lives, Spread You Wings Under Pressure, Crazy Little Thing Called Love, I Want To Break Free, Bohemian Rapsody, Radio Ga Ga,Will We Rock You, We Are The Champions Un sentito grazie a Stazione Birra per averci gentilmente accolti. Comments comments