É ufficialmente iniziata la settimana sanremese di studi sulla privazione del sonno, quindi vado a cominciare.
A quelli che “Ma quest’anno potevano pure non farlo” rispondo che Sanremo é come il quidditch e non si può annullare.


A quelli che “Mai visto, non lo guarderó nemmeno quest’anno” dico BRAVI, la coerenza prima di tutto: sappiate però che leggo i vostri commenti sull’abito di Noemi. Scesa dal palco é venuta a casa vostra? Dove l’avete vista?


A quelli che “Boicottiamo il festival” grande rispetto: ma rispettate me che lo vedo SEMPRE, da SEMPRE, lo aspetto ogni anno, lo adoro ogni anno e lo detesto ogni anno perché non sono mai d’accordo con la classifica.


Lo facessero a febbraio e ad ottobre lo guarderei a febbraio e ad ottobre con la stessa bramosía, non lo eviterò perché me lo avete chiesto voi.

Classifica della prima serata.

1 – LOREDANA BERTE’
Vince. Vince anche se non é in gara. Vince quando è in gara e arriva seconda.
Vince perché spacca, puntuale come un orologio da 20.000 euro.
Vince perché non gliene frega una ceppa.
Vince perché viaggia con due ovaie da trasporto eccezionale che chiudono le autostrade per consentirle di passare.
Vince perché é una meraviglia di grinta, che canti pure se sei in pigiama già da un po’ e hai un occhio chiuso mentre il cuscino ti chiama.
Vince perché porta un paio di scarpe rosso vernice sul palco dell’Ariston e questo ti taglia come la più preziosa e perfetta delle Katane.

2 – ACHILLE LAURO
Io sono fra i “giudiconi” che lo capiscono poco, malgrado questo non penso stia scimmiottando Renato, capisco ancora meno chi argomenta con “eh, e allora David Bowie”.
Achille Lauro é figlio di questo tempo, non é nato negli anni 60, vive la sua giovinezza nell’epoca dell’odio vomitato sui social.

“Sono sessualmente tutto. Genericamente niente. Essere é diritto di ognuno”

La forza di questa frase mi é arrivata come una gomitata allo stomaco, così forte da farmi pensare a come riproporre quella colazione fatta nel 92…io non lo sapevo, ma era ancora lì.

Il suo significato invece mi ricorda che da Renato e David Bowie non abbiamo imparato poi molto, o forse ad imparare siamo stati in pochi.

Gli insulti social, i leoni da tastiera, Revenge Porn, femminicidi QUOTIDIANI mi fanno pensare che ci vorrebbero 2 Achille Lauro a dire che essere é diritto di ognuno, e a sottolineare che limitare il prossimo perché ci si sente migliori é diritto di NESSUNO.

3 – ARISA
A proposito di relazioni tossiche da chiudere: buttate un occhio alle parole di Gigi d’Alessio.
Loredana ha portato un paio di scarpe rosso vernice. Rosalba era rossa da capo a piedi, con una rosa in mano ..ad incorniciare una voce meravigliosa che canta parole scritte da un uomo. Splendida performance, esperienza elegantissima perciò Grazie Signor Gigi e Grazie Ross.

4 – GAUDIANO
Cantautore. Che sa scrivere una canzone. Che sa cantare. Tra un autotune e l’altro mi sono chiesta da dove sia uscito: mi documenteró.
È una canzone d’amore.
Non parla di quanto é bella lei, di quanto gli manca lei, di come ama lei, o di che stronza sia.
No. Lei non c’è proprio.
C’è un uomo che si ascolta nei sentimenti, che parla a suo padre sapendo di non poter più essere ascoltato, un uomo che vive il dolore di averlo perso .. che invece di scacciare il dolore lo trattiene.. e lo sente ancora qui.
Tanta ROBBA.

5 – NOEMI
Eravate distratti dall’eleganza? Ci sta… riluceva.
Ma… avete presente quando aprite una mensola della cucina, e quella cosa che era poggiata allo sportello vi plana sulla faccia? Che poi uno non sa mai se è più il dolore o più la sorpresa.
Ecco. In una voce UNICA.

Detto questo era prevedibile il momento apice della serata fosse l’obbligatorio e attesissimo primo piano al VESSICCHIO NAZIONALE: ci ha tranquillizzati tutti, ammettiamolo.
Vi confesso anche che, in un film mentale di mia sceneggiatura, nel tempo dell’inquadratura ci ha sussurato (con il labiale) SHOW MUST GO ON.

Ultima e forse scontata considerazione: non sono una fan di Fiorello, né di Amadeus, ma vorrei potermi complimentare con loro perché credo che presentare il festival a NESSUNO, intrattenere NESSUNO ridendo, deve essere stato per loro come indossare dei pattini a rotelle .. per camminare sulla ghiaia, per 5 ore.
Tanto di cappello con ottocentesco inchino.

Buona musica a tutti

Valeria Di Muzio

Comments

comments