E dopo un Primo Maggio capitolino di plastica e troppi vip inarrivabili ecco i dischi che forse non saranno famosi fino a quel punto (e non per merito s’intenda) ma che di sicuro sono più veri di tutta questa plastica che ci fanno ingoiare. I Bob Balera danno vita ad un disco che sa di plastica digitale, di vita consumata, di archi e di letteratura barocca. Si intitola “È difficile trovarsi”, pubblicato da Dischi Soviet Studio. Un bellissimo concentrato di eclettica canzone d’autore fuoriuscita dalla mente energica di Romeo Campagnolo. Sono 10 gli inediti pronti per l’uso e il consumo di tutti noi. Mi prende bene gli anni ’80-’90 della battistiana “Dove si va” o quel rock tra archi epici e un basso punk di “Roma Berlino”. In radio e in video troviamo il singolo “Giorni da cicala” che in qualche modo mi riporta alla musica dei milanesi Guignol o a dei Dirotta Su Cuba con maggior appeal fresco e attuale. Un disco ricco di ispirazione che trova forme e colori diversi per ognuna delle tracce presenti. Forse avrei preferito un suono meno digitale nell’impatto ed eccomi soddisfatto con “Celentano” o con la chiusa “Bologna” che proprio non mi sarei aspettato di trovare in un disco simile. Insomma…c’è da farsi belle le orecchie e le attese…

LEGENDA:
R– Romeo Campagnolo(Voce)
AM– Antonio Marco Miotti(Batterista)
M– Matteo Marenduzzo (Bassista, Produttore)
J– Jacopo Monegato (Tastierista)

Ma alla fine capiamoci: Bob Balera è uno o sono tanti?
AM– BOB BALERA nasce da una persona, o giù di lì, alla quale si sono in seguito aggiunti altri “aiutanti di campo”. Da un paio d’anni il progetto ha assunto le sembianze di una vera e propria band, che solo di recente ha acquisito stabilità

Dai Solaria a questo esordio, così la prima grande rivoluzione personale che hai da segnalare?
R– Dopo i Solaria sono stato diversi anni senza fare musica. La rivoluzione è piuttosto netta, con la riscoperta di sonorita dal gusto ’80 e testi più intimi.

Che poi parlando dei Solaria…ma che storia è stata quella?
R– La storia dei Solaria penso sia quella di molti gruppi che si sbattono promesse non mantenute e vagoni di palle. Qualcosa di buono c’era, ma forse non eravamo un granché.

Bel pop d’autore digitale, belle canzoni, belle strutture. Ma quindi perché “È difficile trovarsi”?
AM– È difficile trovarsi a fare le prove degli stessi BOB BALERA per via di impegni di lavoro e della vita di ognuno di noi, è difficile trovarsi con un’altra persona e costruirvi una relazione duratura (questo il leitmotiv del disco), è difficile trovare il proprio naso dopo una serata alcolica.

Dalla presskit si parla di irrimediabile declino di insuccessi…andrà a finire così?
AM– Speriamo di no! Era solo una mia uscita ironica. In generale non ci piace prenderci troppo sul serio, e forse nel mondo musicale è una virtù ancora rara

Comments

comments