Anna Magnani: il mito tra il cinema, la vita e la musica Valerio Piccioli Lug 27, 2017 EDITORIALI «Un giorno Giuseppe Ungaretti è venuto al mio tavolo, al ristorante, per rendere omaggio, disse “all’attrice più grande più grande di tutti i tempi”. “Se lo dice Ungaretti che è il più grande poeta di tutti i tempi deve essere vero” gli risposi io ridendo. Ma la verità è che io non mi considero un’attrice. Se piglio fuoco brucio bene, se no non c’è niente da fare» (Anna Magnani) Avanti a lui tremava tutta Roma di Carmine Gallone (1946) – Foto di Osvaldo Civirani Nella rassegna di eventi proposta da Il Vittoriano tra musica, letteratura, cinema e architettura, promossa dal Polo Museale del Lazio diretto da Edith Gabrielli, trova il giusto spazio la mostra curata da Mario Sesti dedicata ad Anna Magnani. «Abbiamo voluto valorizzare questo luogo (Il Vittoriano ndr) – esordisce Edith Gabrielli – Una grande opera d’arte che abbiamo voluto riempire di arte e di cultura riprendendo tra le tante iniziative un filone ben preciso, un Pantheon degli Illustri. Di solito questi Illustri sono di un passato molto remoto, invece la nostra scelta è stata dire che gli illustri ci sono ancora oggi e quest’anno abbiamo scelto Anna Magnani. La scelta credo si giustifichi da sola. Innanzitutto è una donna, e io ci tenevo particolarmente che nel Pantheon degli Illustri ci fosse una donna, una donna che rappresenta la nostra città ma anche l’Italia nel mondo e che ha avuto ogni tipo di riconoscimento». La mostra, aperta gratuitamente al pubblico nella Sala Zanardelli del Vittoriano, curata sapientemente da Mario Sesti, ospita una duplice faccia dell’attrice romana. Anna Magnani, la vita e il cinema è un cammino nella vita dell’attrice tra fotografie, immagini inedite fornite dall’Istituto Luce e dal Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, estratti di film e citazioni, prende vita la storia di una grandissima attrice del cinema italiano. Diceva la Magnani con una provocazione «Io non so recitare, so fare mio un personaggio se lo sento in qualche maniera mio. Perché la verità, che ho capito tardi, è che bisogna saper recitare nella vita». Ritratto di Anna Magnani (1965) – Foto di Angelo Frontoni «Si inizia con alcuni frame, immagini – spiega Mario Sesti – Parlare di un attore significa parlare fondamentalmente della sua capacità di esprimere emozioni. Da questo punto di vista Anna Magnani è stato un giacimento particolare. La mostra si chiama La vita e il cinema. La vita di Anna Magnani è stata un abbondono continuo, è stata abbandonata dal padre, in parte dalla madre, da quasi tutti i suoi amanti. Quindi questa identità femminile capace di raccontare l’emozione più drammatica della vita ha poi riversato nel cinema la capacità di espressione e di racconto». Da un lato la vita sul set, il suo amore per la recitazione, l’Oscar, l’immaginario, l’immagine dell’attrice, la sua cruda onestà intellettuale nello scegliere i ruoli a lei più calzanti, che rivivono nelle fotografie dei set e nei video d’archivio. Dall’altro un aspetto più privato, intimo, di vita con se stessa. I suoi amori, da Rossellini a Marlon Brando fino ad Alessandrini, e aneddoti mai proposto con tanti dettagli, come riporta Sesti. «Vespignani stava ritraendo la Magnani con il suo bassotto. A un certo punto lei volle vedere il ritratto ancora incompiuto, una cosa che fa arrabbiarsi i pittori. Lo rimproverò di avergli fatto le occhiaie. Lui le disse: “Anna, significa che le ho viste”. Poi per delle ragioni che non racconta si allontanò e quando tornò scoprì la Magnani che stava cercando di ritoccarsi pennello alla mano. E lui imbestialito cacciò di casa sia lei che il bassotto». Ritratto di Anna Magnani (1965) – Foto di Angelo Frontoni Una mostra che non si ferma alle immagini fotografiche e cinematografiche ma che prosegue con la musica, tracciando un profilo a tratti goliardico e popolare di un carattere deciso. «Non è affatto così difficile trovare la Magnani che canta, o canticchia nei film – racconta il curatore – Poi è stato importantissimo per lei, e per tutta l’Italia, il periodo del teatro leggero, dato che insieme a Totò è stata l’artista più popolare dalla fine degli anni ‘30 alla metà degli anni ’40, fino alla fine della guerra. Non esistono registrazioni ma coloro che hanno avuto il piacere di vederla sostengono che il momento clou era quando lei si fermava, prendeva la chitarra e iniziava a cantare e improvvisare. L’idea è che ci sia un legame con la musica, con la tradizione melodica romanesca». A concludere il viaggio nel mondo Magnani la mostra include la proiezione di un documentario delle Teche Rai e un’edizione originale di Cinegiornali dell’Istituto Luce appositamente realizzata. Infine un regalo per i cinefili. Sarà possibile assistere a tre proiezioni sulla Terrazza Italia del Vittoriano: Bellissima di Luchino Visconti (lunedì 24 luglio, ore 21.00), Mamma Roma di Pier Paolo Pasolini (lunedì 31 luglio, ore 21.00) e L’amore di Roberto Rossellini (lunedì 7 agosto, ore 21.00). “ANNA MAGNANI, LA VITA E IL CINEMA” Roma, Il Vittoriano – Sala Zanardelli Dal 22 luglio al 22 ottobre 2017 Orari di apertura: 9.30 – 19.00 Ingresso libero (Il materiale fotografico è stato fornito per gentile concessione dell’Istituto Luce e del Centro Sperimentale di Cinematografia) Comments comments