Bizzarro ma non troppo, eclettico e decisamente incline a non fare una lotta armata alla resistenza… piuttosto lascia correre anche se
Lui è il cantautore toscano Andrea Lovito in arte ANCE che promette di tornare in scena con un nuovo disco che per ora anticipa con un singolo pubblicato da RadiciMusic dal titolo “Anche se”. Ed è ironica intelligenza per dissimulare la frustrazione contro tante cose che nel sociale, a partire da noi, non vanno proprio giù. Ed ecco l’ennesima freccia che la canzone d’autore attuale scaglia contro il cuore del popolo che la contamina, senza la presunzione di elevarsi a giudice super partes ma piuttosto con la consapevolezza di essere parte stessa di un ingranaggio che dal proprio piccolo dovrebbe iniziare a funzionare meglio. Canzone pop dagli spigoli accentuati, quasi funky nel groove e dal video ufficiale davvero interessante. Anche questo è rock!!!

“Anche se”… da dove nasce questo brano?
Lo spunto nasce da un monologo di Francesco Paolantoni in tv credo una decina di anni fa. Quasi inconsciamente dopo anni è diventata una canzone, poiché questo meccanismo di “rigirare la frittata” la vedo come una cosa tipicamente italiana, dare sempre la possibilità di rimettere tutto in discussione senza davvero tentare risolvere le cose. Anche perché talvolta la soluzione non c’è proprio. Era il giusto pretesto per raccontare le contraddizioni dell’uomo, per le quali siamo alla continua ricerca di scuse.

Canzone con due piani di lettura diversi… anzi forse più di uno… ne sei cosciente? Era voluto? Immagino di si…
Certamente, non è una cosa nuova per me giocare con gli opposti e lasciare molteplici chiavi di lettura, “anche se” ho delle idee ben precise, ci vuole comunque spirito critico verso se stessi e quelle persone che dicono di avere le tue stesse idee ma si contraddicono nei fatti.
Ho voluto essere trasparente e far osservare il mondo dal mio punto di vista, che sia politico, filosofico o spirituale o di pura fantasia creativa per controbilanciare la seriosità.

Noi parliamo spesso di rock… da intendersi come stato di vita spirituale più che come genere. E su questa base ti chiedo: quanto “rock” ha influenzato la tua musica?
Direi molto, sono cresciuto ascoltando i classici dei ’60 e ’70 e ho sempre visto il rock come un espressione di coraggio e sacrificio per i valori di quel tempo. Doors, Beatles, Zappa, Hendrix e Clapton, gli eterni Stones. In un tempo dove il termine rock può sembrare solo facente parte del sistema stesso, non più con la sua concezione originaria di alternativa e reazione ad un sistema sottoposto, mi ostino ad usare anche chitarre elettriche e arrangiamenti accattivanti per uscire dai cliché del cantautore.

E il disco in arrivo? Perché questo brano anticipa un disco, non è così?
Il disco arriverà, non prima del prossimo anno, ma arriverà. I provini casalinghi sono pronti da un po’, serve solo andare in studio e ricalcarli in bella copia, con la supervisione di un produttore artistico che faccia da “cesellatore” delle mie esagerazioni.
“Anche se” sono consapevole che dischi non se ne vendono più e che la discografia è alla deriva se non si cambia il modo di concepire la musica. “Anche se” ci possiamo rifare con i concerti, se riusciamo a trovarli od organizzarli. “Anche se” ho un lavoro come Animatore di Comunità e una qualifica biennale in Musicoterapia in arrivo per il 2020. “Anche se” ho una compagna e due figli di 5 e quasi 2 anni e a quasi 40 anni mi do delle priorità.
“Anche se”con pazienza e senza farsi saltare i nervi, tutto si può fare. Da lumaca combattente.

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