Venerdì 16 Maggio all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone di Roma, è andata in scena la nuova “puntata” di D’altro Canto.
Lo spettacolo che Tosca ha scritto con Giorgio Cappozzo, Valentina Romano e Alessandro Greggia e con la direzione musicale di Joe Barbieri.
Questa volta il tema era il Viaggio, un viaggio tra musica e racconti degli ospiti invitati a quella che in Brasile viene chiamata “sarau”.
Una sorta di dopocena in cui si raccontano storie e aneddoti in completa libertà.
Ogni volta escono chicche imperdibili, questa volta gli ospiti erano Elena Ledda, La Niña, Carmen Consoli e Neri Marcorè.
Due ore e più di spettacolo, attraverso anche la musica popolare partita dalla Sardegna, per passare poi dalla Sicilia, dalla Campania, dalle Marche e naturalmente dal Lazio.
Ogni ospite ci ha messo del suo, Elena Ledda ha spiegato che canta in sardo perché l’impatto della sua voce in questo modo è più potente e adatto a quello che fa.
Ha provato a cantare in italiano, ma il risultato non era lo stesso.
Carmen Consoli ha parlato del suo progetto dedicato a Rosa Balistreri, definita una grande rivoluzionaria contro il patriarcato.
Poi ha raccontato, a proposito di viaggi e punzecchiata da Tosca, il tour in giro per l’Europa con Marina Rei in camper.
Di quella volta che, durante il viaggio in una sosta, si é trovata a cucinare al volo la pasta alla norma per i tedeschi che la guardavano inizialmente con aria di superiorità.
Poi però come se la sono goduta quella pasta.
C’è stato spazio anche per un ricordo di Franco Battiato (in questi giorni la ricorrenza della sua scomparsa nel 2021).
Vicini di casa, la chiamava spesso per sapere se stava bene, se aveva bisogno di qualcosa suggerendole anche persone che avrebbero potuto darle una mano, a tenere in ordine il giardino e non solo.
Poi hanno cantato una canzone di Battiato intitolata Mesopotamia, versione da pelle d’oca
Sorpresa assoluta per me, l’energia portata sul palco da La Niña.
L’avevo ascoltata anni fa a Gazebo (ce la portò Roberto Angelini con cui ha collaborato).
Questa volta però la sua carica mi ha travolto, naturalmente stesso effetto fatto a tutti i presenti (non l’ho ancora detto ma la sala Sinopoli era sold out).
La sua Figlia D’ ‘A Tempesta cantata in dialetto napoletano, ha sorpreso tutti.
Come ha spiegato lei in molte interviste, quella di cantare così “è stata un’esigenza, un bisogno, una cosa naturale senza premeditazione… la lingua madre è evocativa e lingua del mistero“.
Tosca, Carmen Consoli e Neri Marcorè alla fine della canzone, hanno anche scherzato sull’uso dell’auto-tune.
Hanno provato ad usarlo, con scarsi risultati, solo Tosca dopo un po’ intonando “er barcarolo va controcorrente“, ha avuto successo.
Era la serata della semifinale degli Internazionali d’Italia di Tennis con Sinner in campo, Marcoré sbirciava sul telefonino il match.
Dopo aver informato il pubblico sulla situazione (in quel momento Sinner aveva perso il primo set a sorpresa), ha iniziato a raccontare la sua terra, le Marche.
I vari accenti che cambiano da nord a sud, quello più vicino alla Romagna e quello che invece è più simile all’abruzzese.
Poi si è cimentato in Un Marchigiano A Londra, la sua versione di Englishman In New York di Sting.
Ha raccontato che la sua é la versione originale, con Sting è successo quello che capitò a Michael Jackson con Al Bano, l’unica pecca é che Neri Marcorè non aveva depositato la canzone.
Con Tosca visto che si parlava di viaggio ha cantato anche Titanic di Francesco De Gregori.
A chiudere la prima parte dello spettacolo La Leggera, tutti in prima fila a raccogliere l’applauso del pubblico.
Dopo una breve pausa, il viaggio ci ha regalato altri momenti emozionanti, con un ricordo di Tosca, della mamma scomparsa poco tempo fa.
“di solito mamma stava qui in prima fila, non vi nascondo che avevo pensato di annullare tutto, poi però ho scelto di andare avanti e stare qui sul palco, perchè lei così avrebbe voluto“.
A lei ha dedicato una canzone, quella Italiani d’Argentina di Ivano Fossati che le piaceva tanto.
Quasi in chiusura c’è stato tempo anche per un altro racconto, molto personale.
Tosca che va a trovare Carmen Consoli a Catania, le racconta di una storia d’amore finita male.
Carmen le dice: “scrivici una canzone, ti aiuta a reagire“.
Tosca però non se la sente “non sono capace” e la Consoli insiste: “tu scrivi quello che ti viene, poi ci penso io“.
Dopo qualche tempo Carmen la chiama e le dice: “guarda ho scritto la canzone, ma l’ha sentita mamma e ha detto tienila per te“.
Grande risata del pubblico e poi attaccano le note di Blu Notte, fossi un discografico quel duetto io lo inciderei e lo farei uscire al volo.
Chiusura sulle note de La Canzone Popolare, con il ricordo che l’8 e il 9 Giugno ci sono i Referendum e Si deve andare a votare.
Oltre agli ospiti, sul palco con Tosca c’erano Giovanna Famulari, Massimo De Lorenzi, Luca Scorziello, Lorenzo Apicella, Fabia Salvucci e Arabella Rustico.
Appuntamento adesso al 9 Ottobre, questa volta il tema sarà il tradimento, ne sentiremo delle belle.
I biglietti sono già in pre-vendita.