L’Umbria Che Spacca è un festival che, pur mantenendo al centro del proprio DNA caratteri tipicamente giovanili, come la curiosità, l’apertura, l’energia e l’entusiasmo, si conferma ogni anno di più come una realtà in costante crescita e dal successo sempre più consolidato, aggiungendo, migliorando, rifinendo ad ogni edizione dettagli grandi e piccoli. Il programma si articola, nel corso delle giornate, su diversi eventi culturali (non solo musicali), dislocati su vari palchi ma sempre con quello dei Giardini del Frontone come main stage. È proprio qui che si svolgono gli eventi con più partecipazione di pubblico, ed è qui che, dopo la serata inaugurale che ha visto protagonisti i Baustelle (preceduti sul palco da Marco Castello), Gaia, Rose Villain e Shablo hanno dato vita a una serata, con un filo conduttore dionisiaco-sanremese, che definire scoppiettante sarebbe davvero riduttivo.
Grazie alla benevolenza del cielo plumbeo, ma innocuo, di Perugia non ci sono stati intoppi nel programma ed è toccato a Gaia il compito di aprire le danze (e non tanto in senso metaforico). La cantante italo-brasiliana ha infatti coinvolto con tutta la sua energia il pubblico accorso al Frontone, eseguendo i suoi principali successi tra cui proprio il sanremese Chiamo io chiami tu e il tormentone Sesso e samba.
Attorno alle 22 è stata la volta della headliner della serata Rose Villain. La cantante milanese (e quasi americana di adozione), anche lei reduce dalla seconda partecipazione al “festival dei fiori“, in quasi due ore di pulsante concerto ha emozionato i tantissimi fans presenti ricevendone un ideale quanto lungo caldissimo abbraccio.
Ma l’Umbria Che Spacca aveva ancora una freccia al suo arco. Giusto infatti il tempo tecnico di un cambio palco e, appena scoccata la mezzanotte, sul main stage era il momento del disk-jockey argentino (ma naturalizzato umbro) Shablo (anche lui reduce dal debutto al Festival di Sanremo) che, assieme a Joshua, Mimì e Tormento, teneva alta l’energia facendo ballare tutti fino a notte inoltrata per una seconda serata di grandissimo successo.