È uscito il 9 Aprile 2025 “Ogni giorno vien da sé” il nuovo singolo di Marco Sanchioni, che anticipa la futura release del nuovo album “Canzoni per Anime Consapevoli e Umane Genti”.
Il brano è accompagnato da un singolare videoclip, in chiave ironica, realizzato da Danilo D’Auria, fotografo di numerosi artisti big.
Le parole di questo brano nascono dal chiedersi quanto, spesso nella vita, sia davvero necessario sbattersi per ottenere ciò che desideriamo. Il nostro impegno, per quanto necessario, può in certi casi portarci ad una condizione di stress e frustrazione. Ecco, dunque, che a volte è meglio mollare la presa e vivere con più leggerezza, coltivando una serenità che rischia in ogni momento di andare perduta, a fronte di tante difficoltà che strade impervie possono offrire.
A tal proposito abbiamo incontrato Marco Sanchioni per una breve intervista:
– Marco, raccontaci tutto su “Ogni giorno vien da sé”… come nasce la canzone?
Come dico sempre esiste un alone di mistero riguardo la nascita di un brano. Si può partire da un riff di chitarra come da una frase, a volte senza ben comprenderne la provenienza e l’ispirazione. Il contesto del mio nuovo lavoro era ideale per questo brano, che nella sua sia pur vaga malinconia sa comunque offrire un piglio ritmico di una certa verve.
È un brano rimasto nel cassetto per anni che non ho mai sentito la necessità di pubblicare su un album. Come già detto questo mio nuovo disco l’ho ritenuto il contesto ideale per questa canzone.
– E qual è il significato del testo?
Ho voluto cogliere il senso d’immobilità che spesso la vita ci offre e che ci porta magari a rassegnarci. Quando poi tentiamo convintamente una strada per cambiare, può succedere di nuovo che nulla cambi o addirittura le cose peggiorino. A volte accettare, stare con quello che c’è, è la cosa migliore da fare per superare certe fasi di crisi, riportando pace dentro di sé, perché forse proprio la pacificazione è la vera meta da raggiungere nel vivere in un mondo così caotico, arrogante e complicato. Tra l’altro trovo molto singolare trattare certi argomenti di ordine spirituale ed umanista in un contesto rock, ma sono ben lieto di farlo; le ritengo anime, quella rock e quella spirituale, che paradossalmente sanno convivere in me.
– In contemporanea con l’uscita del singolo, abbiamo potuto apprezzare il videoclip realizzato da Danilo D’Auria, fotografo di tanti artisti big. Com’è nata e come si è sviluppata questa collaborazione?
La realtà che cura la mia promozione mi ha proposto questa collaborazione e devo dire che conoscere Danilo è stato un arricchimento a livello professionale, oltre che umano. Lui ha ulteriormente arricchito il senso stesso del brano con l’idea, apparentemente bizzarra ma opportuna e pertinente, di vestirmi da boy scout, creando così quella che è di fatto una sorta di metafora, dove l’esplorazione di un bosco diventa l’esplorazione di se stessi e della vita, spinti dalla curiosità e nella continua ricerca della verità dentro un mondo pieno di mistero.
Danilo ha inoltre coinvolto nel progetto uno staff di giovani videomaker che ha contribuito ulteriormente a dare carica e sostegno al lavoro finale e con cui è stato piacevole e divertente lavorare nei giorni di ripresa.
Insomma, proprio una bella esperienza!
– Il brano scorre in chiave tipicamente Rock, con un andamento veloce e con tanto ritmo. La stessa verve la ritroviamo anche nel videoclip… Cosa ne pensi?
Sono in linea con ciò che dici; questo è un brano rock di estrazione punk fortemente melodico, sostenuto dall’inizio alla fine da una ritmica costante ed una distorsione alternata a momenti più edulcorati e più acustici. Tra l’altro non era facile o quantomeno non era scontato ottenere un ritmo d’immagini così intenso in un brano del genere inserendo un boy scout nel bosco come protagonista!
– Come dicevamo il brano è solo un assaggio del prossimo album che arriverà nei prossimi mesi. Sarà un disco Rock? Puoi darci qualche anticipazione?
Dico soltanto che la vena rock resta anche in questo mio sesto lavoro, ma non tutti i brani avranno lo stesso filo conduttore. Ci sono più episodi che rivelano suoni ed atmosfere decisamente più edulcorate, con l’utilizzo di mandolino, archi come viola e violino ed in un caso anche il violoncello e pure il liuto, ed ovviamente le solite ed immancabili chitarre acustiche. Insomma, le chitarre distorte non mancheranno ma si alterneranno a soluzioni di ben diversa fattura.
BIOGRAFIA
MARCO SANCHIONI nasce a Fano (PU), cittadina marchigiana in cui trascorre la sua vita da musicista e collezionista di vinili. Nel 1986 fonda gli “A Number Two”, band ispirata dall’indie-rock americano e inglese, in cui militerà per circa 5 anni pubblicando due demo ed un mini album. Nel 1991 Marco lascia il gruppo e comincia il suo percorso da solista. Conta all’attivo quattro album più apparizioni varie in compilation e tributi, con tanti concerti in tutt’Italia. Nel gennaio 2022 sbarca su tutte le piattaforme web ed anche in CD il suo quinto lavoro “La Riscossa del Cuore”, ora in attesa del nuovo album “Canzoni per Anime Consapevoli e Umane Genti”.