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40 anni di Cosa Succede In Città

9 Giugno 1985, in Italia è l’anno di Ritorno Al Futuro, della Milano da bere, dei paninari, delle discoteche e di una società sempre più veloce e contraddittoria e dello storico scudetto del Verona di Bagnoli.

Ma è anche l’anno in cui Vasco Rossi, appena uscito da un periodo personale turbolento, lancia un disco che segnerà in modo indelebile la sua carriera e la storia del rock italiano:

Cosa Succede In Città (Carosello Records).

A quarant’anni dalla sua uscita, questo album rimane un documento prezioso, non solo a livello musicale, ma anche sociale ed esistenziale.

Il racconto sincero e graffiante di un uomo e di un’epoca.

Il disco arrivò dopo mesi difficili: Vasco Rossi era stato coinvolto in una vicenda legale per possesso di sostanze stupefacenti, culminata con l’arresto e alcuni giorni trascorsi in carcere nel 1984.

Molti lo davano per finito, ma lui reagì a modo suo.

Tornò in studio con un’energia nuova, quasi feroce, e realizzò un album che suona come una dichiarazione di indipendenza e di rinascita.

In quei giorni ho capito chi ero davvero”, dirà più tardi Vasco in alcune interviste.

Questa consapevolezza, si percepisce in ogni brano di Cosa Succede In Città, un disco diretto, crudo, figlio di un’urgenza espressiva autentica.

Cosa Succede In Città rappresenta un cambio di passo decisivo per Vasco Rossi.

Il sound dell’album è più moderno, più urbano, quasi nervoso.

Vasco Rossi si allontanò dalle atmosfere più cantautorali dei suoi primi dischi e abbracciò un linguaggio rock maturo e consapevole.

Lo racconta lui stesso in un’intervista dell’epoca:

È stata tutta un’evoluzione, io sono partito dai cantautori, io sono un cantautore.

Poi ho cercato di trovare un nuovo linguaggio, invece che usare la chitarra acustica e la ballata come strumento per esprimermi ho cominciato a usare il rock, il gruppo, la band.

Però sempre con lo spirito dei cantautori, dei testi che devono avere un significato preciso.

Per me i testi devono venire fuori dallo stomaco. Poi ho affinato, andando avanti, questo strumento: ho cercato di sintetizzare sempre di più.

Una volta si cantava molto in lungo, si raccontava: io ho cercato di ‘stringare’ e di dire tutto in una frase, perché pensavo che la gente non avesse tempo di ascoltare tutto.

E allora ho scritto altre cose, anche canzoni che dessero il senso anche senza raccontare niente, o che fossero come flash di film, delle immagini.

Il mio primo esperimento è stato Toffee: quando dicevo ‘Passami l’asciugamano’, pensavo non venisse capita.

Era un esperimento. E invece sì, e allora ho continuato“.

Questo approccio si riflette pienamente nell’intero progetto Cosa Succede In Città, album che suona come una collezione di immagini, di flash, di istantanee metropolitane più che di racconti lineari.

Un disco che vibra di energia nuova, grazie anche alla presenza di una band affiatata, con Massimo Riva (compagno inseparabile e chitarrista) e Maurizio Solieri (colonna portante del sound del Blasco di quel periodo).

Poi c’era Claudio “Gallo” Golinelli (al debutto ufficiale con Vasco, bassista che contribuirà a plasmare il suono della band nei decenni successivi) e Lele Melotti, batterista che aggiunse dinamismo e groove ai brani.

Un contributo speciale lo regalò al Kom Dodi Battaglia, chitarrista dei Pooh, suo il tocco elegante che impreziosisce la splendida ballata Toffee, vero esempio di quella nuova scrittura evocativa che Vasco stava sperimentando.

Dopo la sua pubblicazione, Cosa Succede In Città si rivelò subito un successo di pubblico, entrando in classifica e restando presente per ben 29 settimane consecutive.

Nonostante i contraccolpi mediatici legati alle vicende personali di Vasco, l’album segnava la sua definitiva consacrazione come artista capace di parlare al cuore del pubblico italiano.

Cosa Succede In Città è considerato dagli appassionati un disco di transizione.

Non ha la compattezza dei lavori successivi (C’è Chi Dice No, Liberi Liberi), ma rappresenta un passaggio cruciale nel suo percorso.

Vasco abbandona definitivamente le atmosfere esclusivamente cantautorali degli inizi, per abbracciare un rock più diretto, urbano e internazionale.

È anche il disco che lo consacra come voce generazionale, capace di cogliere e raccontare le inquietudini di un’epoca.

A quarant’anni di distanza, risuona ancora attuale.

Perché le domande che pone, restano valide, in un mondo che continua a correre e a cambiare in fretta.

E anche perché, certe ferite come quelle che Vasco ha saputo raccontare con voce roca e sincera, non guariscono mai davvero, ma ci ricordano che siamo vivi.

 

 

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Cosa Succede In Città: compie 40 anni il disco che ha cambiato Vasco e il rock italiano. Considerato un disco di transizione.

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