In Blues we trust: Zucchero al Palalottomatica di Roma Valerio Piccioli Mar 9, 2018 LIVE REPORT Al Palalottomatica di Roma arriva il Blues di Zucchero con il suo Wanted italian tour. In una sola serata sfilano le canzoni di trentacinque anni di carriera per un grandissimo della musica italiana, l’unico bluesman in grado di inondare di note e colori Roma. Dopo l’uscita di Wanted (The Best Collection) il 3 Novembre 2017, e del successivo vinile Wanted – Duets & Rarities datato 2 Marzo 2018, Zucchero torna in tour partendo da Padova per arrivare nei principali palasport italiani (10 marzo Acireale, 12 marzo Bari, 13 marzo Bologna). Wanted è “la raccolta”, come l’ha definita il bluesman, dei maggiori brani divisi per periodi di carriera dell’artista in tre CD e un DVD contenente la registrazione del Black Cat World Tour all’Arena di Verona, oltre ad un documentario. Nello stesso album appaiono inediti come Un’altra storia, Allora canto, Speng the Light, la cover live di Long as I Can See the Light e Vedo nero in versione spagnola. Nella serata romana, per bene tre ore di musica, Zucchero ha suonato insieme a una folta band composta da ben dodici musicisti: Mario Schilirò, Kat Dyson, Doug Pettibone (chitarre e altri strumenti a corde), Adriano Molinari e Queen Cora Dunham (batteria), James Thompson al sax e armonica, Lazaro Amauri Oviedo Dilout (trombe) e Carlos Minoso (trombone, tuba), Andrea Whitt (violino), Nicola Peruch (tastiere), Polo Jones (basso), Brian Auger (organo hammond C3). Il palco è immenso, adibito in un mix tra saloon e west coast, luci colorate e uno schermo gigante a forma di cuore nel mezzo. Tutto pronto e alle 21 precise si inizia con Zucchero sorridente e impaziente di salire sul palco mentre riecheggiano le note dell’intro di Partigiano Reggiano. A seguire i maggiori brani di Black cat, 13 buone ragioni, Ten more days e Hey lord, Voci e Un’altra storia. Poi si passa d’improvviso alla seconda parte del concerto. “Alzatevi e ballate, lasciateli ballare” chiede al pubblico del Palalottomatica e partono le note di Vedo nero e successivamente Baila Morena. Dal blues ballato al blues “Delicato” e intimo di Chocabeck e Oltre le rive. Si arriva così alla blues malinconico, quello malconcio e terribilmente sentito di Miserere con l’omaggio al Maestro Pavarotti, Pure Love con Dolores O’Riordan e Diamante. Ci si riprende con il solito blues dell’anima con Diavolo in me e Per colpa di chi. Cosa dire di un mito della musica mondiale, di un personaggio in grado di duettare con chiunque senza mai perdere la sua anima blues, di un fine compositore dell’anima capace di pennellare con la sua voce graffiante intime note iconiche e facendo emergere profondo io del suo pubblico. Tra un ballo dell’anima e uno fisico, il “diavolo” Zucchero riesce sempre a corrompere il suo pubblico con una sensualità musicale unica. Arriva la fine, «Il blues… Il blues non morirà mai», saluta Zucchero. Zucchero ha cantato: Partigiano reggiano 13 buone ragioni Ci si arrende Ten more days Hey lord L’anno dell’amore Fatti di sogni Voci Un’altra storia Vedo nero Baila Morena Never is a moment Iruben me Il volo Ridammi il sole Chocabeck Allora canto È delicato Oltre le rive Miserere Solo una sana e consapevole libidine salva il giovane dallo stress e dall’Azione Cattolica Puro amore Diamante Per colpa di chi Diavolo in me Dune mosse Long as I can see the light Hai scelto me Comments comments