XIX Agglutination Metal Fest: un 10 agosto alla diciannovesima “Potenza” del metal Antonella Tocca Ago 16, 2013 LIVE REPORT Un set di tutto rispetto per la diciannovesima edizione del metal fest più importante del sud Italia, ed una data scelta alla perfezione in un dieci agosto finalmente affrancato dalle piogge che hanno bagnato nelle ore precedenti il campo sportivo di Senise, in provincia di Potenza. E potenza sia, per il grande raduno voluto dal patron Gerardo Cafaro nella nuova location. Nove bands, due palchi affiancati, oltre 3.000 paganti (stimati) giunti da tutta Italia per assistere a nove ore di spettacolo con inizio puntuale alle 16.30 e proseguo senza tregua fino all’1.30 del mattino seguente. Il tutto in cambio di un biglietto da 30€ certamente ben spesi. Questo il programma: Overkill, Stratovarius, Marduk, Eldritch, Folkston, Heavenshine, Natron, Blind Horizon, Reburn. Sul palco di destra aprono le danze alle 16.30 i romani Rebürn per 20 minuti di thrash/death infuocato col sole ancora alto. I Rebürn, attivi dal 2009 e con un album alle spalle (Racing with the violence) in formazione sono Marco Rapisarda alla voce, Lorenzo Marchio alla chitarra solista, Mattia Querini al basso e Mattia Passamonti alle pelli. Per info: https://www.facebook.com/pages/Rebürn/142114219196060 Attacco immediato sempre sul palco di destra per gli altrettanto romani Blind Horizon che negli stessi 20 minuti mantengono la promessa di eccezionalitá che dal 2005 é lo standard della band prog death metal di Lorenzo Di Mattia in voce (nota di merito al perfetto growl ed all’impeccabile microfono), fantasiosi Luca Fois e Simone Celletti alle chitarre, l’affidabile Federico Ferranti al basso fretless cinque corde (!), e lo scatenato/precisissimo Dimitri Nicastri alla batteria. Tra tempi dispari, poliritmie, creatività originale a dir poco, i cinque martellano con grande classe e grinta provetta il pubblico che ancora sta entrando alla spicciolata dai cancelli, e lo inchiodano sotto il palco. La miglior band della serata? Ad maiora… Setlist: 1- I am Your God 2- Coils of addiction 3 – brano ancora senza titolo del nuovo album 4- Parallax Per info: https://www.facebook.com/itblindhorizon/info http://www.myspace.com/itblindhorizon Inaugurano alle 17.30 il palco principale sulla sinistra gli attesi bergamaschi Folkston, visti anche vicino Roma in quel dell’Orion Live Club in primavera. C’è anche qui a Senise tutto quel che é prerogativa dell’ampia band di folk metal. Pezzi originali in italiano, testi socialmente forti, costumi ed acconciature folk di ispirazione celtica, quattro splendide cornamuse/corni, flauto, arpa, basso suonato come una chitarra, chitarra /mandolino, e naturalmente batteria, il tutto a supporto della voce di Lore e Roberta. “Non sarò mai schiavo del facile”, cantano, e non ci sono dubbi, ad ascoltare muri fitti di power e cori folk della longeva band bergamasca. Mezz’ora abbondante e compatta di trascinante melodia a ritmi da giga, che non tralasciano naturalmente la title track dall’ultimo album, e risposta meritatamente entusiastica dal pubblico per un combo che si concede senza risparmio. Per info: https://www.facebook.com/FolkStone/info http://www.folkstone.it Sono le 18 da poco quando con inizio a razzo e growl dinamico che sfonda il crepuscolo imminente arrivano i Natron. La band pugliese di death grind viva dal 1992 e con ben otto album all’attivo, seguita anche dal fan club di Bologna al gran completo, si concede tutta al pubblico che poga ed acclama i generosi cinque fino alle 18.30 quando, dopo ritmi sostenutissimi, perizia e trascinante grinta di vero spettacolo, Nicola Bavaro in voce, Domenico Mele e Stefano Pomponio alle chitarre, Dario De Falco al basso e Max Marzocca alle bacchette chiudono con l’entusiasta Nicola portato in trionfo sulle braccia del pubblico al suono del tema di Guerre Stellari. Lo spettacolo infatti é anche a cura del pubblico: pogo, headbanging, cori, incredibili lanci di occhiali da sole, nuvole di polvere che si alzano tra le lance di acqua e striscioni vari che prendono il venticello nella giornata che si é messa al bello giusto in tempo dopo le piogge delle ultime ore. Per info: https://www.facebook.com/natronband/info http://www.natron.it http://www.myspace.com/natronband Da poco passate le 18.30 quando sbarcano da Rosignano i cosmopoliti Eldritch assegnati al palco di sinistra con il noto frontman Terence Holler in voce. Finalmente parte di Agglutination, in pratica l’unico festival dove non si fossero ancora esibiti dopo una carriera piú che ventennale, gli Eldritch trasmettono tutta la loro carica di peculiare prog rock fatta di belle parti vocali melodiche, pregevoli riffing, potente sezione ritmica a tratti dispari e tappeti di tastiere. Un assaggio dall’ultimo album arriva con Gaia’s Legacy da cui suona stasera la hit Everything’s burning, a sezione ritmica triggerata a cura di Raffahell Dridge, e vocals in controtempo, piú la piacevole variazione nel genere grazie anche al synth di Gabriele Caselli che azzarda temi psichedelici. Spazio fino alle 19.10 che si chiude sulle note di Reverse con il contributo growl del provetto bassista John Crystal. Completano la formazione Eugene Simone alla chitarra solista, e Rudj Ginanneschi alla ritmica. Per info: https://www.facebook.com/Eldritchband/infoq Sito Web http://www.eldritchweb.com http://www.myspace.com/neighbourhell http://twitter.com/#!/Eldritchband http://www.reverbnation.com/#!/eldritch Riapertura del secondo palco sulla destra del principale poco dopo le 19 con i campani Heavenshine ad accompagnare il tramonto. La scelta, se casuale, è stata decisamente azzeccata. Reduci dalla recente uscita di Black Aurora, loro primo full lenght, Marco Signore, Lino Mazzola, Ly Holestone, Giuseppe Vittoria Dardano e Giuseppe Pandolfi hanno proposto un symphonic-gothic metal caratterizzato dalla voce della soprano Miriam Cicotti. Un sound che ritmicamente deve qualcosa a gruppi prog quali SymphonyX con chitarre decise appoggiate sugli arrangiamenti orchestrali di Marco Signore. Notevole e trascinante la performance della Cicotti. Forse con un pubblico più avvezzo al genere, la band partenopea avrebbe avuto una risposta più attenta ed all’altezza dello spettacolo offerto. Con la band negli ultimi brani un vocalist inglese, presentato come la “nascita della nostra Black Aurora”. Di grande effetto in ogni caso il pezzo immortale Phantom of the Opera. Per info: https://www.facebook.com/HeavenshineOfficialPage/info Si passa agli headliners, da ora in poi sul solo grande palco di sinistra. Sono quasi le 20, e tocca ai quattro attesissimi svedesi Marduk (Morgan, Mortuus, Devo e Lars) salutare il tramonto con i volti dipinti di bianco gesso, chiome fluttuanti ed il loro black metal dalla carriera pluridecennale. I guanti da armatura istituzionali del vocalist Mortuus brillano con le ultime luci del sole e l’onda sonica dà quasi la sensazione fisica di volare altrove. Tra luci blu, fumi e growl, invocazioni di tempeste e riff devastanti, tra pezzi ben scelti come Imago Mortis e Christ raping Black Metal, il “vecchio” leone dei Marduk ruggisce alla grande per un’ora filata, pur se tra un pubblico diviso nei pareri ma che si affolla comunque sotto questo palco delle occasioni speciali. Per info: https://www.facebook.com/Mardukofficial Tempo di Stratovarius a metá delle 21, dopo un lunghissimo sound check dovuto al fatto che la band arriva dalla Slovacchia ed ha perso nel viaggio buona parte delle attrezzature, che vengono perció offerte in prestito da Eldritch ed Heavenshine. Il pubblico scalpita e lancia battute nel frattempo, stipato sotto le transenne del palco di sinistra, che per gli headliners resta fisso fino a fine serata. Il nuovo tastierista viene presentato stasera, e si produce in un doveroso assolo che però, forse perché collocato non molto dopo l’attacco del live, non produce nel pubblico l’attesa risposta di partecipazione. Ad ogni modo gli Stratovarius oggi sono voce, tastiere, chitarra, basso e batteria animati da Matias Kupiainen, Timo Kotipelto, Lauri Porra, Jörg Michael, e Jens Johansson. I suoni epico-melodici vestigiali del power metal delle origini che la band sceglie di eseguire stasera non risentono della occasionale ripetitivitá forse mostrata a tratti in studio dal combo di Helsinki, e lasciano comunque salire il ritmo verso la fine. Tra la selezione di pezzi classici o più recenti, arrivano Black Diamond, Kiss of Judas, Fantasy, Halcyon Days, e per l’encore le immancabili Unbreakable, e Hunting high and low. Per info: https://www.facebook.com/stratovarius Alle 23 Gerardo Cafaro, anima e cuore dell’Agglutination, conquista il palco per saluti, ringraziamenti a chi ha contribuito al suo fianco a mettere in campo ben 19 edizioni del Festival, e premiazioni alle autorità locali ed ad alcune delle bands, con la prospettiva della ventesima edizione già all’orizzonte. A ridosso della mezzanotte piombano finalmente sul palco i newyorchesi Overkill, nei sogni del pubblico da mesi, a giudicare dall’accoglienza strepitosa che ricevono dai pur stremati presenti. Bobby “Blitz” Ellswort e D.D. Verni presenti, ed “alive and kicking” in senso letterale. Azzeccatissima la scelta dei pezzi con Come and Get It, Rotten to the Core, Wrecking Crew, Bring Me the Night ed é subito il thrash dei bei tempi, ambito in cui la voce particolarissima del ben tenuto Bobby si é mossa da sempre. Riff di granito, cambi di tempo, tutto é come deve essere, condito da energia al massimo. Arrivano a mitraglia sul pubblico Electric Rattlesnake, Infectious, Ironbound, Hello From the Gutter, Save Yourself, Old School, Who Tends the Fire, In Union We Stand, poi il tripudio di Elimination, che suscita un boato. Quando i cinque escono a luci spente, é ormai l’una del mattino, ma prevedibili urla e fischi si alzano a bordate selvagge fino all’immancabile rientro sul palco con Coma e la richiestissima Fuck you che ben svolgono il compito di serrare, dopo l’ultimo acuto, i cancelli di Agglutination XIX fino al prossimo anno. Il ventennale porterá infatti corpose novità a cui il patron sta già lavorando. Perciò, come si dice tra amici, alla prossima! Per info: https://www.facebook.com/OverkillWreckingCrew Ringraziamenti all’organizzatore di Agglutination Fest per la cordiale accoglienza. Per restare in contatto: https://www.facebook.com/pages/AGGLUTINATION/43721679817 Comments comments