Nereo: il pop delle sue “Danze Cosmiche” Alessio Primio Mag 31, 2022 RECENSIONI Certamente noi parliamo di rock e troppo spesso ci piace pensare a questa parola come un modo importante dentro cui pensare alla musica e alle sue forme, un trasporto umano prima che estetico. Detto questo, allora “Danze cosmiche” è davvero un disco di grandissimo “rock”. Eccolo il primo lavoro ufficiale di inediti di Nereo, cantante e cantautore pugliese che dimostra una grandissima personalità vocale. Un disco di pop d’autore che molto spazio concede alla lirica, raffinata, sensibile anche merito di una timbrica che, sicura, sa cercare la scansione precisa delle lettere e la dolcezza con cui poggiarle dentro la tessitura melodica. E poi la forma canzone che dentro brani come “Mai”, “Dimentica”, “La fine di un’estate”, “Senza voce” (per citarne alcuni), certamente dimostra anche di saper trovare un fascino estetico che in alcuni casi resta teso e pungente fin dal primo ascolto. “Danze cosmiche” non è un disco che colpisce per la soluzione da fischiettare al primo ascolto, dunque non si gioca carte estetiche di superficialità. Al contempo dimostra come dentro il paniere delle tante scuole classiche sa come alzare il livello di narrazione musicale restituendoci un pop italiano molto qualitativo, fortemente descrittivo e alto anche dal punto di vista lirico. E poi spiccano brani come “Gabbiano” che secondo me risultano momenti davvero preziosi per tutto il disco… una tinta di jazz, di elegantissimo lounge dentro cui la voce quasi diviene onirica, quasi verrebbe allo sguardo un pianoforte elegantissimo e una tromba di firme onnipresenti nei vertici del jazz nostrano. Il disco si chiude con “La stanza”, e qui sottolineiamo come sfacciatamente questo brano sembra non appartenere al disco che lo precede, mostrando una produzione decisamente diversa nella pasta sonora… interessante il colore digitale che regge le fondamenta in modo quasi trasparenti (come d’altronde accade spesso durante l’ascolto) ma per il resto, la voce soprattutto, sembra provenire da un altro disco. Curiosa questa scelta, evidentemente è un’esecuzione perfetta mai riuscita in altre occasioni o forse una produzione che non si è avuto modo di rifare assieme al disco. Sarebbe curioso saperlo… “Danze cosmiche” dunque pone un sapore agrodolce in bocca: se di base ci vien da storcere il naso al suon di pop, con Nereo torniamo ad una dimensione autorale decisamente alta, modi che un Alex Baroni (ad esempio) aveva reso main stream. Un bel disco che speriamo dia i natali ad un proseguo davvero interessante. Comments comments