Cristina Donà –  “De-Sidera”

Sala Petrassi Auditorium Parco della Musica 

“… Le lettere, sono sempre così intime che si fa fatica a capire di cosa parlino davvero. Vorrei scriverti una lettera che ti tenesse compagnia per molti giorni, una lettera da chiudere e da riaprire come un carillon e che continuasse a suonare a lungo. E ogni volta in un modo diverso…”

(Lettera da “In  tutti i sensi come l’amore” di Simona Vinci)

“Daydreaming” dei Radiohead sfuma in sala mentre le luci sul palco si accendono …

La leggenda narra che nelle notti di luna piena le fate della luna fanno avverare i desideri e Cristina Donà sul palco della Sala Petrassi dell’Auditorium a Roma si veste da magnifica fata sirena e ci mostra dove sta la vita, dove si custodiscono i sogni e dove si bruciano tutti i pensieri negativi che esalano dal pianeta terra in disuso fin sul lato nascosto della Luna.

Critina Donà è una fuoriclasse. Regala un concerto memorabile, due ore e mezzo potenti che graffiano e sporcano l’ingessatura dell’Auditorium. Cristina si presenta sul palco in uno stato di grazia potente, grazia che l’accompagna da più di 25 anni di carriera. Sfodera una esibizione che fa venire giù la sala. Il suo è un concerto profondo e divertente, un atto artistico a tratti teatrale, con sonorità ondivaghe, dove tra chiari e scuri la musica parla e scava così come entrano le sue parole e alla rinfusa ti interrogano sulle stelle e sul tuo universo. Affianco a lei sul palco il Saverio Lanza a grattugiare chitarre e provvedere alla forza dei suoni. Per un attimo sembra sentirsi la mancanza della band e della batteria ma il duo funziona alla meraviglia.. Il pubblico seppur distanziato sembra compatto. Uno dei pubblici più calorosi e partecipi che si sia  mai sentito negli ultimi anni di live a Roma. 

“La Donà”,  come ama scherzarci sopra lei stessa, presenta gran parte del suo ultimo disco “ De – sidera”, frutto di una fortunata campagna crowdfunding e che contiene nuove canzoni che Cristina aveva scritto già prima della pandemia ma anche una commovente “Senza Fucile Nè Spada”  dedicata con sdegno politico alla tragedia dei tanti morti che nella Valseriana  e in Lombardia abbiamo avuto nel 2020. Un disco pensato e suonato a cuore libero e a mente aperta.

Non mancano  le sue magnifiche creature, le sue gemme preziose: “Stelle buone”, “Ho sempre me”, “Settembre”, “Dove sei tu”, “Mangialuomo”, “Invisibile”. Commuove quando con la gran partecipazione al canto da parte del pubblico, accenna  “Oceano di silenzio” di Battiato, fino ad abbracciare “Across the universe” dei Beatles con la faccia scura della luna che brucia e illumina i pensieri.

Quando si scioglie e parte Cristina sul palco è un viaggio, sprigiona energia e potrebbe starci per ore: parla, ride, scherza, legge lettere, richiama la truppa a fare un triathlon, ricorda Gino strada e ha un pensiero per Mimmo Lucano. E’ lei il Boss della musica italiana, le sue badlands sono “anime in continuo mutamento ed abbracci nucleari estesi nell’immensità”.

Con un concerto così si va a nanna felici di essersi respirati. La sua luce è unica e Cristina dal vivo ti porta sempre in luoghi rassicuranti dell’anima dove c’è il calore del fuoco e non manca mai un sorriso.
Torna presto Cristina, la dark side of the moon qui a Roma ha bisogno del tuo cuore libero.

Articolo di Sasà Costantino 

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